La storia della Settimana Nazionale del Freire



All’inizio degli anni ’70 Paulo Freire scrive “Pedagogia degli Oppressi” e “L’educazione come pratica della libertà”. Inizia a praticare il metodo di coscientizzazione e alfabetizzazione in Brasile, nelle campagne, tra la gente.

Si struttura e si sperimenta in diverse regioni del mondo il metodo dialogico-problematizzante, che sovverte l’approccio depositario del sistema educativo tradizionale, basato sulla riproduzione acritica della cultura che si limita al trasferimento delle conoscenze da chi sa a chi non sa, con quest’ultimo completamente passivo, alienato e determinato dalle condizioni apparentemente immutabili che vive. Il suo metodo educativo-liberante scardina le condizioni di oppressione ed esclusione sociale e guida l’uomo attraverso un cammino che lo rende libero di emanciparsi dalle proprie condizioni storiche e sociali.

Paulo Freire costruisce rapporti di amicizia e affinità di vedute con Danilo Dolci, Lorenzo Milani e Ivan Illich, con i quali si confronta regolarmente fino a strutturare un profondo rapporto di amicizia e stima.

In Italia, un prete operaio monferrino, Gino Piccio, si imbatte in “Pedagogia degli oppressi” e con un gruppo di amici inizia uno studio profondo del testo. Si decide di sperimentare con la gente il metodo di coscientizzazione descritto nel libro, per liberarsi insieme dalle oppressioni.

Il gruppo organizza alcuni tentativi in Piemonte e nei successivi 3 anni lavora in Irpinia, nel dopo terremoto. Lì applica il metodo del Freire con le persone che hanno perso tutto a causa dell’evento sismico. Collaborano al lavoro di coscientizzazione anche alcuni giovani della Caritas di Bolzano.

Si tratta della prima sperimentazione in Italia di un intervento educativo e sociale simile a quello sperimentato contemporaneamente nei diversi continenti ancora ad opera dello stesso Freire.

Regolarmente, nel corso dei 3 anni, il gruppo rientra a Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, ove approfondisce la formazione con il metodo per poter applicare il metodo in Meridione.

Sta nascendo la Settimana del Freire.

Siamo all’inizio degli anni ’80. Da allora, tutte le estati, alla Cascina G di Ottiglio nell’alessandrino, ove risiede Gino Piccio, viene realizzata una settimana di sperimentazione del metodo di coscientizzazione di Paulo Freire.

Passano dalla Cascina G molti giovani da tutta Italia e Gino Piccio viene invitato in molte università a raccontare le sperimentazioni che sta seguendo.
Quando Paulo Freire è a Ginevra (Svizzera), Gino Piccio ed alcuni giovani lo incontrarno per confrontare con lui le applicazioni del suo metodo e averne un parere.

Verso la fine degli anni ’90, Simone Deflorian incontra Gino Piccio e partecipa ad una delle Settimane del Freire che si tengono alla Cascina G. Resta folgorato dalla coerenza tra valori, visione e metodologia e ritrova sistematizzato nel metodo del brasiliano tutto quanto lui aveva in maniera confusa e disorganizzata nella testa. Per diversi anni aiuterà Gino Piccio per la realizzazione delle Settimane del Freire presso la Cascina G.

Nel frattempo, Simone Deflorian sperimenta il metodo di coscientizzazione (e liberazione) di Paulo Freire in alcune zone del Cuneese e dell’Astigiano, attraverso diversi interventi con educatori di strada.

Inizia anche a sperimentare il metodo all’interno dei contesti organizzativi in Svizzera e nella mobilitazione della partecipazione dei cittadini alla costruzione delle politiche pubbliche, nei Paesi Baltici, oltre che nella formazione in diverse università.

Verso la fine della prima decade del nuovo millennio, Simone Deflorian, d’accordo con Gino Piccio, inizia a realizzare altre Settimane del Freire in autonomia e in località diverse da Ottiglio (AL).
In quel periodo vengono quindi organizzate 2 Settimane del Freire d’estate: una ad Ottiglio (AL) e una seconda in altre zone d’Italia dove il formatore porta da solo questa occasione di sperimentazione e formazione.

Nel 2014 Gino Piccio, quasi 94enne, inizia la sua vita ultraterrena e l’esperienza della Settimana del Freire presso la Cascina G termina.

Simone Deflorian continua a portare la Settimana del Freire in giro per l’Italia.

Arrivano partecipanti anche da Repubblica Ceca, Francia, Spagna, Svizzera, Inghilterra e Stati Uniti.

L’evento si trasforma nella Settimana Nazionale del Freire.

Nuovi collaboratori si affiancano:
Rocco Paolo Padovano, funzionario del Comune di Collegno, esperto di beni comuni, bilancio partecipato, amministrazione condivisa, processi partecipativi: tra tante formazioni inutili a cui era stato inviato aveva ritrovato un legame di valori e di senso con la Settimana del Freire;
Anna Zumbo con alle spalle una consolidata formazione sul metodo direttamente in America Latina ed una lunga pratica di sperimentazione del metodo di coscientizzazione del Freire in diversi Stati africani e nel Caraibi. Anna Zumbo promuove la riscoperta e la pratica dell’approccio antropologico e filosofico di Paulo Freire, portandolo nei processi di accoglienza, alfabetizzazione ed integrazione dei migranti e applicando l’educazione popolare coniugata con i processi formativi e di consulenza di organizzazioni e comunità a supporto della trasformazione culturale e sociale.

Più recentemente, collaborano all’organizzazione e realizzazione della Settimana Nazionale del Freire anche Barbara Venturello, Arianna Salemi e Irene Romeo.


Una lunga storia, per quale presente e per quale futuro?

Il metodo di coscientizzazione di Paulo Freire è un approccio educativo orientato a generare cambiamento non adattivo nei contesti e nelle situazioni problematiche e oppressive della storia che si vive, un metodo per attivare e sostenere la trasformazione della realtà a partire dalla lettura dei bisogni, delle oppressioni e dei gioghi che le persone esperiscono nella propria esistenza: si impara a riconoscerli, nominarli, condividerli e trasformarli da protagonisti.


Perché ancora oggi il Metodo di Coscientizzazione è ancora centrale per la trasformazione del mondo?

Le oppressioni che si vivono in occidente sono più difficilmente rintracciabili, perché sono subdole, nascoste, mistificate.

Le situazioni limite che ci opprimono hanno i contorni sfumati e sembrano essere immutabili, naturali, strutturali davanti a noi, spinti a sentirci impotenti, minuscoli, incapaci.

Così è piuttosto complicato poterle riconoscere e attivare un processo di superamento che porta alla liberazione.

Il metodo di coscientizzazione di Paulo Freire è invece potente, dà fiducia, costruisce un senso di comunione solidale che dà forza e che realmente trasforma e attiva processi liberanti già nello svolgersi del lavoro.

Per questo le persone partecipano alla Settimana Nazionale del Freire:

a. sperimentano un metodo potente e imparano facendo, non perché qualcuno insegna, ma perché si applica insieme il metodo;

b. scoprono con gli altri i propri miti, pregiudizi e contraddizioni delle oppressioni che vivono e, insieme, la via per potersi liberare;

c. scoprono questo approccio di intervento educativo e sociale che apre un grande potenziale di cambiamento in molti scenari sociali caratterizzati da sfide storiche quali l’accoglienza e l’integrazione dei migranti nei territori, la nuova sostenibilità del welfare, la crisi del senso di comunità.

Così, la Settimana Nazionale del Freire costituisce un momento di formazione metodologica e contemporaneamente un momento di formazione umana della propria coscienza critica e della capacità di liberazione collettiva.


Ma cosa è, cosa si fa nel corso della Settimana del Freire? Come è strutturata?

La Settimana Nazionale del Freire è un tempo di vita residenziale della durata di 6-7 giorni, che si svolge annualmente (prevalentemente d’estate) in una diversa località del territorio nazionale.

È un’esperienza di autogestione, in cui i partecipanti (fino a 30 tra donne e uomini) si fanno carico dell’organizzazione e della conduzione delle parti della vita comune, così che il gruppo faccia esperienza del processo di auto-organizzazione, che è parte del processo di liberazione.

Le giornate sono scandite tra la gestione dei servizi comuni, lavori manuali, pratica del metodo del Freire ed esercizi per la cura e il rafforzamento di sé, delle dinamiche relazionali e di gruppo.

Al mattino sono previsti lavori manuali.

I partecipanti fanno esperienza di lavoro insieme e nel corso di questo lavoro intraprendono la ricerca dei temi generatori.

Si tratta di lavori manuali reali. Negli anni sono stati ripuliti boschi, imbiancati muri della casa ospitante, curati giardini, ripristinati muretti in pietra, cucinato marmellate, confezionato coperte ai ferri o all’uncinetto, tagliato legna, a vantaggio della struttura ospitante.

Al pomeriggio si lavora sul metodo di coscientizzazione di Paulo Freire.

Passo dopo passo vengono brevemente presentati alcuni aspetti del metodo, così che il gruppo possa applicarli e procedere giorno dopo giorno con la ricerca, la codificazione, la decodificazione e la restituzione.

Le serate sono parte del momento formativo e le persone partecipano ad alcuni esercizi per misurarsi sulle dinamiche di gruppo, sulla capacità di comunicare, sulla propria affettività e la propria identità.

Nell’ultima giornata della Settimana Nazionale del Freire sono previste le conclusioni dei lavori a cui tutti i partecipanti portano un proprio personale e originale contributo.


Le tappe delle Settimane del Freire

2024 – Val di Susa (TO), 26-31 Agosto

2023 – Genova, 21-26 Agosto

2022 – Tropea (VV), 04-09 Luglio

2021 – Modica (RA), 05-10 Luglio

2020 – Asti, 24-29 Agosto

2019 – Asti, 26-31 Agosto

2018 – Asti, 25-30 Giugno

2017 – Collegno (TO), 21-26 Agosto

2016 – Asti, 22-27 Giugno

2015 – Asti, 22-27 Giugno

2014 – Rorà (TO), 23-28 Giugno

2013 – Ottiglio (AL), 15-19 Luglio    e    Rorà (TO), 24-28 Giugno

2012 – Ottiglio (AL), 16-20 Luglio    e    Rorà (TO), 25-29 Giugno

2011 – Ottiglio (AL), 18-22 Luglio    e    Rorà (TO), 27 Giugno – 1 Luglio

2010 – Ottiglio (AL), 23-27 Agosto

2009 – Ottiglio (AL), 13-17 Luglio

2008 – Ottiglio (AL), 25-29 Agosto

2007 – Ottiglio (AL), 16-20 Luglio

2006 – Ottiglio (AL), 10-16 Luglio

2005 – Ottiglio (AL), 18-22 Luglio

2004 – Ottiglio (AL), 19-23 Luglio

2003 – Ottiglio (AL), 14-18 Luglio

2002 – Ottiglio (AL), 15-19 Luglio

2001 – Ottiglio (AL), 16-20 Luglio

2000 – Ottiglio (AL), 17-21 Luglio

1999 – Ottiglio (AL), 19-23 Luglio

1998 – Ottiglio (AL), 20-24 Luglio

1997 – Ottiglio (AL), 21-25 Luglio

1996 – Ottiglio (AL), 15-19 Luglio

1995 – Ottiglio (AL), 17-21 Luglio

1994 – Ottiglio (AL), 18-22 Luglio

1993 – Ottiglio (AL), 19-23 Luglio

1992 – Ottiglio (AL), 20-24 Luglio

1991 – Ottiglio (AL), 15-19 Luglio

1990 – Ottiglio (AL), 16-20 Luglio

1989 – Ottiglio (AL), 17-21 Luglio

1988 – Ottiglio (AL), 18-22 Luglio

1987 – Ottiglio (AL), 20-24 Luglio

1986 – Ottiglio (AL), 21-25 Luglio

1985 – Ottiglio (AL), 15-19 Luglio

1984 – Ottiglio (AL), 16-20 Luglio

1983 – Ottiglio (AL), 18-22 Luglio

1982 – Ottiglio (AL), 19-23 Luglio