Anna Zumbo
L’alfabetizzazione dei migranti per avviare processi collettivi di coscientizzazione e responsabilità
Corso di formazione a Catania nella Fabbrica Interculturale Ecosostenibile del Riciclo
Si è svolto a Catania il 21 e 22 giugno il Corso di formazione “Alfabetizzare non è insegnare a ripetere parole, ma a dire la propria parola” – sperimentazione del metodo di coscientizzazione di Paulo Freire nei processi di insegnamento della lingua italiana ai migranti.
L’ organizzazione che ha organizzato il percorso è il FIERi – Fabbrica Interculturale Ecosostenibile del Riciclo, giovani progetto catanese che sperimenta una proposta innovativa di economia circolare con la sfida speciale dell’integrazione sociale e lavorativa dei migranti in una prospettiva di tutela dell’ambiente e consapevolezza politica.
Due giorni di formazione, condotti da Anna Zumbo – formatrice e fonsulente nei processi di rafforzamento delle organizzazioni e sviluppo di comunità – per sperimentare e approfondire la metodologia del pedagogista nonché ministro dell’istruzione brasiliana Paulo Freire (1921-1997), un gigante della pedagogia del ‘900 che offre ancora oggi stimoli e spunti potentissimi per la progettazione dei percorsi di alfabetizzazione dei profughi e dei migranti riconoscendo questa occasione educativa come formatrice di auto-riconoscimento e di cittadinanza.
L’alfabetizzazione degli adulti costituiva, infatti, per Paulo Freire un’occasione privilegiata per innescare processi di coscientizzazione e liberazione. Il momento formativo è quindi un’opportunità per esplorare come lo spazio ed il tempo dell’apprendimento e dell’insegnamento della lingua siano preziosi nella creazione del legame di comprensione, riconoscimento e elaborazione del senso di radicamento nel territorio di accoglienza.

“Capire per apprendere – Capire per comprendere”: restituzione di uno dei gruppi di ricerca. Corso sull’alfabetizzazione dei migranti a Catania.
Il corso, anche a Catania era rivolto a alfabetizzatori, insegnanti, educatori, operatori sociali, volontari, cittadini che lavorano con rifugiati, richiedenti asilo e migranti, interessati a promuovere percorsi di autonomia e dignità volti all’inserimento sociale dei migranti e a potenziare le proprie competenze ed i propri strumenti per concorrere a generare spazi in cui i migranti, imparando a leggere e scrivere, apprendono ad esprimere parole che abbiano la possibilità di generare comportamenti nuovi, sviluppare la propria capacità di lettura del mondo, costruire la propria motivazione a trasformarlo.
Un gruppo di quai 30 persone, una grande partecipazione di persone giovani, vivaci nell’elaborare una propria lettura del mondo dell’accoglienza dei migranti che si distanzia dal più tradizionale approccio emergenzialista ed assistenzialista per vedere in quegli altri giovani che arrivano da al di là del mare, le stesse inquietudini, le stesse risorse, le stesse potenzialità che intravvedono in se stessi.
Ed è anche questo che ci si propone lavorando sugli spunti offerti in questo corso di formazione: imparare a guardare il migrante e noi stessi come uomini e donne ontologicamente vocati ad “essere di più” a migliorare continuamente noi stessi, le nostre relazioni con gli altri ed il mondo.
Nello stesso mese di giungo, altri due incontri sono stati realizzati in provincia di Cuneo, a Narzole e Pollenzo, e nuovi corsi sono in calendario a Brescia il 14 e 15 Ottobre e a Trento il 21 e 22 Ottobre.
Scarica il volantino del corso
Per maggiori informazioni sui corsi di formazione “Alfabetizzare non è insegnare a ripetere parole, ma a dire la propria parola – sperimentazione del metodo di coscientizzazione di Paulo Freire”
Per approfondimento sui contenuti del corso:
A. Zumbo, Alfabetizzare non è insegnare a ripetere parole, Melting Pot, Novembre 2016