Giulia Marro Potenziamento di processi inclusivi, partecipativi e di engagement Antropologa di formazione, viaggiatrice di passione e formatrice e consulente di professione, Giulia Marro si interessa ai diversi modi di concepire la realtà e alle plurime forme di suscitare lo spirito critico. L’obiettivo è capire e valorizzare le differenze per evitare che diventino elementi di paura e diffidenza. Crede nel potere dell’emancipazione individuale attraverso la sfera collettiva, nel senso di democrazia e cooperazione. Ha una esperienza multidisciplinare e internazionale, anche nella direzione diretta di interventi nel campo culturale e dell’educazione non formale. Il suo metodo di lavoro è influenzato da “rami” di pedagogie attive e partecipative, strumenti propri dell’Education Populaire francese (Carton, Lepage), dell’Education Nouvelle (Freinet, Montessori), della Pedagogia Emancipatrice (Freire, Alinsky) e dell’Intelligenza Collettiva. Giulia Marro opera con organizzazioni pubbliche e private e predispone all’interno spazi per la riflessione individuale e collettiva, per l’ascolto e il dibattito. Il suo intervento professionale accompagna individui, gruppi o organizzazioni in processi di transizione da modelli centrati sulla leadership a modelli focalizzati sulla governance orizzontale e democratica e in processi di costruzione di convivenza civica dando strumenti per rafforzare la partecipazione, l’inclusione e la comprensione dell’altro. Attraverso role playing e metodi attivi (dibattiti in movimento, porteur de parole, ice breaking, brainstorming) invita gli stakeholder a passare da un modello competitivo a un modello cooperativo, integrando la diversità di ciascuno/a per apportare più senso e qualità nelle relazioni, nella motivazione e nell’efficacità e per confrontarsi su tematiche attuali e sociali basandosi sull’approccio sequenziale del “sensibilizzarsi-capire-agire”. Realizza inoltre consulenze nell’organizzazione di azioni per creare comunità e strumenti per lottare contro fenomeni di discriminazione e esclusione. La sua posizione tra facilitazione, formazione, consulenza e intervisione le consente di attivare processi collettivi per una lettura critica dell’individuo e della società al fine di attuare un cambiamento, accompagnando tutti a trovare il proprio posto, dando chiavi per emanciparsi e comprendere la realtà e la complessità dei suoi meccanismi. Il suo approccio si basa su una visione sistemica della realtà, dove è essenziale la presa di coscienza dei propri tratti culturali per riuscire a vivere in una dimensione interculturale e del ruolo dell’individuo nella collettività. Ovvero come avere “nuove paia d’occhiali” per vedere diversi aspetti della stessa realtà. Con il suo lavoro punta ai seguenti risultati:
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